Educazione e… o… con… Musica
In questi ultimi anni si è sviluppato, nel campo educativo, un ampio e approfondito dibattito sui temi dell’apprendimento e delle metodologie più adeguate per una azione didattica che non fosse tanto nastro di trasmissione di una cultura data e mutabile, quanto piuttosto momento di stimolazione e di coordinamento dei processi creativi e formativi propri di ciascun individuo.
Non sempre tale dibattito ha trovato rispondenza nel settore specifico dell’insegnamento della musica, soprattutto a livello istituzionale, e si deve riconoscere che se qualcosa di nuovo c’è stato in questi ultimi anni, ciò è dovuto alla tenacia e alla mobilitazione di pochi contro una struttura burocratica e verticistica che mentre da un lato sembra «aprire» alla sperimentazione e all’aggiornamento, dall’altro fa di tutto per impedire che ciò avvenga.
Su alcuni di questi problemi Laboratorio Musica ha già proposto materiali di discussione e di lavoro. Gruppi, animatori, musicisti , insegnanti, critici, scuole etc. hanno, in certo qual modo, prolungato il dibattito del convegno veneziano di due anni fa su «La didattica musicale tra iniziativa di base e intervento delle istituzioni». Questo numero non vuole essere una sintesi dei problemi emergenti oggi nel settore, quanto piuttosto un tentativo di affrontare alcune tematiche da angolazioni diverse, di esemplificare metodologie originali, di informare su iniziative specifiche nel campo della didattica.
Con questa articolazione (unico tema sviluppato attraverso le varie rubriche – esperienze – materiali studi e progetti – documenti ecc.) si vuole dare maggiore organicità alla rivista nello sforzo di renderla sempre più rispondente alle esigenze dei lettori. Difficoltà e problemi non mancano, ma siamo convinti che, anche con il sostegno di quanti ci hanno scritto offrendoci collaborazione e simpatia (e che qui ringraziamo informando che ci stiamo organizzando per prendere più stretti e organici contatti) potremo rendere Laboratorio Musica uno strumento non solo utile, ma indispensabile per orientare criticamente e positivamente l’azione di chi, attraverso forme diverse di organizzazione e di aggregazione, cerca di costruire nuovi spazi dove possa esprimersi la creatività individuale e collettiva, per il superamento della alienazione e per il potenziamento di quegli sforzi di modificazione del reale dai quali tante volte anche la musica ha contribuito e contribuisce a distogliere l’attenzione.
Educazione e… o… con… Musica
In questi ultimi anni si è sviluppato, nel campo educativo, un ampio e approfondito dibattito sui temi dell’apprendimento e delle metodologie più adeguate per una azione didattica che non fosse tanto nastro di trasmissione di una cultura data e mutabile, quanto piuttosto momento di stimolazione e di coordinamento dei processi creativi e formativi propri di ciascun individuo.
Non sempre tale dibattito ha trovato rispondenza nel settore specifico dell’insegnamento della musica, soprattutto a livello istituzionale, e si deve riconoscere che se qualcosa di nuovo c’è stato in questi ultimi anni, ciò è dovuto alla tenacia e alla mobilitazione di pochi contro una struttura burocratica e verticistica che mentre da un lato sembra «aprire» alla sperimentazione e all’aggiornamento, dall’altro fa di tutto per impedire che ciò avvenga.
Su alcuni di questi problemi Laboratorio Musica ha già proposto materiali di discussione e di lavoro. Gruppi, animatori, musicisti , insegnanti, critici, scuole etc. hanno, in certo qual modo, prolungato il dibattito del convegno veneziano di due anni fa su «La didattica musicale tra iniziativa di base e intervento delle istituzioni». Questo numero non vuole essere una sintesi dei problemi emergenti oggi nel settore, quanto piuttosto un tentativo di affrontare alcune tematiche da angolazioni diverse, di esemplificare metodologie originali, di informare su iniziative specifiche nel campo della didattica.
Con questa articolazione (unico tema sviluppato attraverso le varie rubriche – esperienze – materiali studi e progetti – documenti ecc.) si vuole dare maggiore organicità alla rivista nello sforzo di renderla sempre più rispondente alle esigenze dei lettori. Difficoltà e problemi non mancano, ma siamo convinti che, anche con il sostegno di quanti ci hanno scritto offrendoci collaborazione e simpatia (e che qui ringraziamo informando che ci stiamo organizzando per prendere più stretti e organici contatti) potremo rendere Laboratorio Musica uno strumento non solo utile, ma indispensabile per orientare criticamente e positivamente l’azione di chi, attraverso forme diverse di organizzazione e di aggregazione, cerca di costruire nuovi spazi dove possa esprimersi la creatività individuale e collettiva, per il superamento della alienazione e per il potenziamento di quegli sforzi di modificazione del reale dai quali tante volte anche la musica ha contribuito e contribuisce a distogliere l’attenzione.