Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Due opere musicali per non dimenticare

Composizioni musicali di Paolo Scatena, Alberto Lovatto e Enrico Strobino e di Antonio Giacometti, Giovanni Peli e Flavio Carlotti

L’Educazione Musicale non può essere considerata solo una materia scolastica e non si può ignorare l’importanza della musica quale terreno di partecipazione e di coesione sociale, di realizzazione comunitaria e di costruzione d’identità collettiva. Per questo, allargando lo sguardo a una visione ampia dell’educazione musicale non può sfuggire che essa sia da concepire come uno degli ambiti dell’educazione permanente e degli adulti, non solo per il miglioramento della vita culturale di ciascuno ma anche del benessere e dei rapporti sociali e comunitari.
Tutto ciò, evidentemente, corrisponde a una visione della musica come attività che partecipa ai momenti chiave della società, è presente e agisce all’interno delle sue contraddizioni e dei suoi cambiamenti, chiama a interrogarsi sul senso di quanto vi accade, partecipando anche ai suoi conflitti. Ciò è l’opposto di quanto viene proposto da coloro che vogliono che la musica sia un’attività elitaria riservata alle classi sociali altolocate e parallelamente puro intrattenimento o proiezione simbolico-divistica per le masse.
Si tratta quindi di riaffermare una funzione etica e democratica della musica che sia anche presa di coscienza della propria condizione e di cosa sia la vita in una democrazia. Si tratta di un’idea del far musica che è anche nella storia del CSMDB che ha nelle sue radici l’idea dell’animazione nel territorio e tra i cittadini.
Il filosofo e pedagogista John Dewey ha scritto che “una democrazia è qualcosa di più di una forma di governo. È prima di tutto un tipo di vita associata, di esperienza continuamente comunicata” (Democrazia e educazione, Firenze, la Nuova Italia, 1965, p. 110). La democrazia che si esaurisce in un voto quinquennale per delegare la gestione della propria vita perde il suo senso di partecipazione alla polis.

Ho scritto che la musica contribuisce alla costruzione dell’identità collettiva che ha nella memoria una sua componente fondamentale. Per questo mi sembra importante presentare due lavori, diversi nello spirito e nello stile, ma accomunati dal tema del ricordare, che dei soci del Centro Studi Maurizio Di Benedetto hanno realizzato negli ultimi mesi.
Il primo è Il Sentiero, oratorio per la Resistenza per voci, banda ed elettronica firmato da Paolo Scatena, Enrico Strobino e Alberto Lovatto. Per la parte testuale ha collaborato la sezione ANPI di Chianciano, stessa città dell’Istituto Musicale “Bonaventura Somma” la cui banda ha eseguito le musiche composte da Paolo Scatena che ne è anche direttore. Una scelta, quella di Paolo Scatena, interessante poiché oggi sono pochi a comporre musica per gli organici bandistici che invece hanno avuto notevole rilievo nell’educazione musicale popolare del nostro paese. Ancora a proposito dei testi, una parte importante è dedicata alla testimonianza di una sopravvissuta alla strage di Sant’Anna di Stazzema.
Una composizione intensa ed emozionante è A chi non c’era, per voci, strumenti e acusmatica del compositore ed educatore Antonio Giacometti, con la collaborazione di Flavio Carlotti e i testi di Giovanni Peli, rappresentata per la prima volta a Brescia il 26 giugno 2024, nel cinquantennale della strage di Piazza della Loggia. Giacometti, bresciano, che ai tempi della strage era un ragazzo, ha dedicato questo suo lavoro proprio a chi come lui scampò per caso a quella strage, oppure perché non andò alla manifestazione antifascista che ne fu bersaglio, a chi è indifferente, ma soprattutto a chi è nato nei cinquant’anni trascorsi senza che una piena verità sugli esecutori sia stata assodata. Un tentativo, riuscito, di scuotere la coscienza civile in un momento in cui molte pagine della storia italiana vengono travisate e riscritte. Un’opera vibrante, che si avvale per i testi di testimonianze di persone cha hanno vissuto in vario modo quella giornata drammatica riassunte in un’ora di musica. A chi non c’era sarà presentata ancora il 2 dicembre al teatro Mina Mezzadri di Brescia e il 4 dicembre a Roma al Festival Nuova Consonanza.
Entrambi questi lavori nascono per un pubblico adulto, ma possono certamente essere fruiti anche da studenti di scuola secondaria.

Video allegati
IL SENTIERO Oratorio per la Resistenza – per voci banda e paesaggi elettronici
A CHI NON C’ERA  Concerto di voci, strumenti ed acusmatica dedicato al cinquantesimo anniversario della strage di Piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974)

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IL SENTIERO

A CHI NON C'ERA