Pierino e il lupo
Come detto in premessa, l’opera di Prokof’ev risulta essere ancora oggi un buon materiale per la conoscenza di alcuni degli strumenti che compongono l’orchestra sinfonica: l’assegnazione di strumenti musicali a personaggi del mondo animale e umano ha un potere allusivo utile per la memorizzazione dei temi e dei timbri. Anche la scansione tra la voce narrante rispetto agli interventi orchestrali contribuisce a mantenere alta l’attenzione dell’ascoltatore rendendo di fatto il materiale fruibile ad una larghissima platea di alunni.
In molte esecuzioni l’opera viene supportata da videoproiezioni didascaliche: personalmente trovo tale pratica fuorviante rispetto alla finalità perseguita dal compositore, anzi mi spingo oltre sostenendo che risulterebbe molto più stimolante celare l’orchestra per aguzzare l’ascolto.
Il testo narrato nella favola utilizza un linguaggio semplice e immediato anche se per molti bambini/ragazzi contemporanei descrive luoghi e situazioni difficili da evocare.
Nella scelta tra le molte esecuzioni[1] presenti gratuitamente in rete credo si debba fare attenzione ad alcuni dettagli: non solo la qualità esecutiva deve essere verificata, ma anche il ruolo del narratore che non deve essere di primo piano spostando l’attenzione su di sé piuttosto che sull’opera, bensì miscelare con il giusto equilibrio i propri interventi evitando derive egoriferite.
Analisi dell’opera
Dopo aver ascoltato la fiaba in questione, ho proceduto all’analisi dei temi principali attraverso la lettura della partitura nell’ordine di esecuzione nell’opera e il riascolto dei temi. Di seguito al lavoro di ascolto e analisi della partitura ho proceduto alla realizzazione di un file audio nel quale i temi comparissero in ordine sparso: per farlo ho utilizzato Audacity ricavandone un unico file audio della durata di 5 minuti e 10 secondi. Ottenuto il file avevo la necessità di fermare e far ripartire l’ascolto ponendo domande: in quegli anni, era il 2015 circa, era uscita una piattaforma gratuita denominata Educanon che consentiva di importare i file caricati su YouTube, fermarli in punti specifici e inserire domande o approfondimenti.
Oggi la piattaforma si chiama Playposit.
Per quanto riguarda l’ascolto ho posto l’attenzione su alcuni piani: tematico, timbrico, dinamico e agogico.
Le spiegazioni fornite agli studenti sono le seguenti:
- Tematico: ogni brano contiene uno o più temi. Per quanto riguarda i repertori occidentali più diffusi, i temi sono rappresentati dalle melodie che all’ascolto ci sembrano in primo piano rispetto all’accompagnamento.
- Timbrico: ogni strumento musicale ha un timbro che lo contraddistingue. Per esempio, i violini appartengono alla famiglia degli archi come i violoncelli, ma si differenziano da questi ultimi per il timbro più chiaro e il registro più acuto. Così avviene per molte famiglie strumentali (legni, ottoni ecc.).
- Dinamico: la dinamica è l’escursione del volume del suono che uno o più strumenti producono durante l’esecuzione. La dinamica può essere utilizzata per arricchire l’espressività esecutiva oppure per alternare un tema A dinamicamente forte ad un tema B dinamicamente piano. Spesso i cambiamenti dinamici sono preparati da crescendi o diminuendi.
- Pulsazione (agogica): determina la velocità con la quale il brano viene eseguito. Dalla pulsazione dipende anche la sincronizzazione con la quale riusciamo a muoverci in relazione ad un flusso sonoro (per esempio battere il piede, tamburellare con un dito, dondolarci ecc.). Nei repertori storicizzati, normalmente ma non sempre, la pulsazione subisce delle variazioni (accelerando o rallentando) in prossimità dei finali o delle cadenze.
L’aver reso l’ascolto dell’opera nascosto dalla sua esecuzione ha reso senza alcun dubbio più interessante il piano analitico stimolando gli alunni nel riconoscere gli elementi esposti sopra. Il risultato caricato in piattaforma è fruibile a questo indirizzo.
Remix dell’opera con l’app Ninja Jamm
Nel 2020, con qualche anno di ritardo rispetto la sua creazione, ho preso conoscenza dell’applicazione per dispositivi mobili Ninja Jamm: si tratta di un’applicazione gratuita per sistemi operativi Android e iOS caratterizzata da una veste grafica decisamente insolita, ispirata al mondo dei fumetti Ninja. Il giornale britannico The Guardian l’ha inserita tra le 10 migliori applicazioni per creare musica dedicate ai principianti, anche se in realtà proprio per principianti non è. L’idea alla base dell’app è fare musica utilizzando brani composti da musicisti della scena contemporanea: all’interno della piattaforma è infatti possibile scaricare album di artisti noti come Amon Tobin, Mr. Scruff e molti altri, oltre ai fondatori dell’etichetta Coldcut, e mixare.
Breve guida per il funzionamento dell’applicazione.
Come si osserva dall’immagine sottostante, all’apertura dell’app viene chiesto di selezionare il brano o l’album sul quale si desidera intervenire remixando: la maggior parte dei contenuti offerti è a pagamento, ma se ne trovano comunque parecchi tra i gratuiti.

Dopo aver caricato l’album selezionato, l’interfaccia lo mette in esecuzione: i primi interventi che l’utente può compiere sono lo spostamento dei campioni sul sequencer che si vede qui sotto. Ogni traccia ha a disposizione 8 sequencer con i quali spostare, mescolare batteria, basso, melodia e voce.
Cliccando sulle frecce Avanti Indietro a lato del tasto Play si ottiene un istantaneo avanzamento (o arretramento) della traccia preregistrata senza che l’app mostri lag.

Sotto si può osservare come i sequencer possono essere trasformati in traccia: questo è possibile cliccando sulla griglia a lato del nome (per es. Bass). Questa funzione consente di mettere in loop il singolo sequencer tenendo premuto con il dito: una volta rilasciato la traccia ritorna in fase automaticamente.

Dalla schermata postata qui sotto si possono attivare due FX: il comando associato al cerchio è un filtro (apparentemente un passa banda), mentre il comando associato al quadrato è un gate.

Di seguito si può osservare l’interfaccia grafica attraverso la quale si possono applicare 4 effetti che vanno dal gate all’echo ad ogni singolo canale.

Qui, invece, è riprodotta la finestra dedicata all’inserimento di effetti: nella colonna di sinistra si possono inserire i delay che una volta inseriti devono essere cliccati per disinserirli, mentre nella colonna di destra entrano in funzione per il solo tempo che si tiene cliccato il tasto.

Nell’immagine sottostante si osserva una finestra contenente brevi sample anch’essa dalla grafica piuttosto distante dalla norma. In questo caso i pulsanti utilizzati sono attivi per il solo tempo in cui vengono premuti.

Personalmente trovo questa applicazione di facile utilizzo anche per chi non è esperto, con suoni di ottima qualità, un’interfaccia poco ortodossa ma capace di strizzare l’occhio ai gusti della Generazione Z. Ottima l’idea di rendere disponibili opere musicali sulle quali procedere a manipolazioni.
Sul canale YouTube della scuola nella quale mi trovavo in servizio è stato pubblicato il risultato del remix realizzato da un alunno.
Conclusioni
Tra gli obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado (cfr. Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione 2012) si trovano i seguenti risultati attesi: «[…] rielaborare, comporre brani vocali e strumentali, utilizzando sia strutture aperte, sia semplici schemi ritmico-melodici»; «Riconoscere e classificare anche stilisticamente i più importanti elementi elementi costitutivi del linguaggio musicale»; «Conoscere, descrivere e interpretare in modo critico opere d’arte musicali e progettare/realizzare eventi sonori che integrino altre forme artistiche, quali danza, teatro, arti visive e multimediali»; «Decodificare e utilizzare la notazione tradizionale e altri sistemi di scrittura».
Mi pare piuttosto evidente che l’aspetto produttivo e quello analitico, dove per analisi intendo sia lettura che ascolto, siano tra loro inseparabili anche se il verbo ascoltare non viene mai menzionato in modo esplicito.
Nella bozza delle linee guida elaborate nel 2025 è più esplicita la dimensione dell’ascolto laddove si parla di «Distinguere le principali qualità del suono (altezza, timbro, durata, intensità) e riconoscere modifiche ritmiche, timbriche, dinamiche e armoniche nei brani ascoltati», sul piano teorico invece la competenza attesa è «Leggere semplici frasi musicali con la voce o lo strumento, applicando correttamente la notazione ritmica e melodica; identificare i principali idiomi della scrittura musicale» mentre per la dimensione produttiva si parla di «Saper eseguire semplici brani musicali con la voce, la body percussion o con strumenti, rispettando ritmo, dinamiche e articolazione».
Con la consapevolezza che la composizione delle classi nella scuola del primo ciclo risentono di una grande eterogeneità e che, soprattutto, i ragazzi prediligono la dimensione cre-attiva, dai feedback ottenuti dagli studenti delle classi con i quali ho proposto il percorso descritto, il bilanciamento tra la parte di ascolto-analisi e produzione ha avuto una buona efficacia.
I test online con i quali ho proceduto alla misurazione del riconoscimento tematico, timbrico, dinamico e agogico hanno restituito buoni risultati nel complesso. Aggiungo, anche se può sembrare superfluo, che l’attività che ha riscontrato maggior successo è stata quella legata al remix dell’opera durante la quale ogni alunno ha avuto modo di esporre la propria interpretazione.
NOTE
[1] L’esecuzione del Teatro La Fenice di Venezia, con la voce narrante di Sonia Bergamasco, è tra le migliori (cfr. https://www.youtube.com/watch?v=VAqlhn9-Q98).
BIBLIOGRAFIA
Ross, Il resto è rumore, Bompiani, 2007.
SITOGRAFIA
- Francia, Ascolto e analisi: Pierino e il lupo https://blogdelsuono.weebly.com/blog-di-classe/ascolto-e-analisi-pierino-e-il-lupo
- Francia, Ninja Jamm, https://blogdelsuono.weebly.com/blog-di-classe/ninja-jamm
- Francia, Pierino e il lupo, https://blogdelsuono.weebly.com/blog-di-classe/pierino-e-il-lupo
- Francia, Remix, https://www.youtube.com/watch?v=0ANcA9lkukU
- Forin, Pierino e il lupo non è solo una semplice fiaba per bambini, musicologia.it
Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, 2012
IC 2 Ravarino, Remix dell’opera, https://www.youtube.com/watch?v=0ANcA9lkukU
Nuove Indicazioni 2025 Scuola dell’infanzia e Primo ciclo di istruzione Materiali per il dibattito pubblico, 2025
Musicologica, Pierino e il lupo non è solo una semplice fiaba per bambini, https://www.musicologica.it/pierino-e-il-lupo-non-e-solo-una-semplice-fiaba-per-bambini/
Partitura dell’opera, https://www.orchestra-filarmonica.com/parti-orchestrali/prokofiev-pierino-e-il-lupo/