Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Scheda disco-bibliografica per conoscere le musiche del mondo

Per la conoscenza delle culture musicali non europee

Questa scheda nasce dalla richiesta di alcuni allievi della Scuola di Animazione Musicale di Lecco di disporre di indicazioni rapide per un primo momento di conoscenza delle culture musicali non europee.

La scheda non ha quindi intenzioni specialistiche, anche se, evidentemente, alcune opere indicate sono piuttosto approfondite. Preciso che l’indicazione di opere in lingua straniera è dovuta alla quasi totale disattenzione degli editori italiani verso le pubblicazioni etnomusicologiche e non a una accanita esterofilia.


Testi di carattere generale, non riferiti a una specifica cultura o regione

Anzitutto tre opere pubblicate dal “Centre National de la Recherche Scientifique” e dal “Musée de l’Homme” di Parigi presso la casa discografica “Le chant du monde”: Instruments de musique du monde(CNR 274 675), Le voix du monde: une anthologie des expressions vocales(CMX 374 1010.12), Les danses du monde((CNR 574 1106.0). Queste tre opere, costituite da due/tre CD con libro guida e coordinate da Hugo Zemp, hanno il notevole pregio di mettere in comunicazione, in un percorso trasversale, le diverse culture musicali (ivi comprese quelle europee) attraverso alcuni prodotti di cultura materiale, pratiche vocali o motorie. Per questo si tratta di un lavoro che può essere particolarmente interessante per chi vuole operare in una prospettiva interculturale.
Un’impostazione simile è seguita da: Asselineau M., Bérel E., H. Tran Quang: Musiques du monde, Courlay, J.M. Fuzeau 1993 (tre Cd, un libro guida e un fascicolo di verifiche) in un’opera pensata per un impiego più direttamente didattico, tanto che uno dei tre CD è dedicato specificamente alle “verifiche” (con relative schede). La documentazione proposta è ottima (percorsi trasversali sulla voce e sulle diverse famiglie organologiche). Le verifiche invece sono nozionistiche e stucchevoli. Basta usare i materiali e dimenticarsi le verifiche.
In inglese, testo di riferimento è la monumentale Rough Guide of World Music , (due volumi per oltre 1500 pagine). Lo stesso editore propone anche delle guide musicali di singoli paesi. E’ possibile consultare l’elenco completo e acquistare in linea attraverso il sito www.roughguides.com, molto ben organizzato, attraverso il quale si possono anche comperare i CD della discografia contenuta nella Rough Guide of World Music.
In francese, un testo di consultazione valido è: Etienne Bours: Dictionnaire thématiques des musiques du monde, Paris, Fayard, 2002 (500 pagine). Le voci sono organizzate per generi. stili, gruppi strumentali e grazie a questa impostazione il testo potrà conservare la sua attualità a lungo. Un’impostazione diversa è seguita da Les Musiques du monde , (a cura di F. Bensignor), Paris, Larousse, 2002. Questo secondo testo è organizzato alfabeticamente soprattutto per nomi di cantanti e musicisti, e, anche se interessante, subirà per questa ragione un rapido invecchiamento.
Una fonte utile di prima informazione su diverse culture musicali e su alcune problematiche dell’etnomusicologia può essere costituita dal terzo volume dell’Enciclopedia della Musica Einaudi , “Musica e culture”, uscito nel 2003. Nello stile delle enciclopedie Einaudi, il testo non è organizzato per voci sistematiche, bensì per saggi affidati in genere ad autori di chiara fama. Una fonte utile, anche se il libro raggiunge solo in minima parte l’ìobiettivo dichiarato dal curatori di proporre dei saggi trasversali alle varie culture, in una prospettiva interculturale.


Per la conoscenza di specifiche culture musicali
:

Africa folk music atlas , 1 CD rom, tre CD audio con libro guida, Firenze, Amharsi, 1996 (versione italiana o italiana-inglese-francese);
Marocco, Suoni da una terra antica, 1 Cd Rom e un CD audio con libretto, Firenze, SiLab, 1998;
Poché C., Musiques du monde arabe, ecoute et découverte, Paris, Institut du Monde Arabe, 1994, (un libro con CD di esempi e domande interattive per l’ascoltatore a volte anche divertenti).
Molto utile può essere la collana “Musiques du monde” pubblicata in Francia da “Cité de la Musique/Act Sud.”
Si tratta di libri di 150/170 pagine, di piccolo formato, con allegato un CD di esempi musicali, proposti a un prezzo piuttosto contenuto (tra 15 e 20 €). Gli autori sono diversi e diversa è quindi la qualità dei libri, ma in genere il livello è più che accettabile.
Personalmente consiglio in particolare:
Clinquant I., Musique d’Inde du Sud,
Leymarie I., Musiques caraibes ,
Basset C., Musiques de Bali à Java ,
Pochè C., La musique arabo-andalouse ,
During J,: Musiques d’Asie centrale ,
Cler J,: Musiques de Turquie ,
La collana non si limita alle sole culture non europee ma comprende anche titoli relativi ai paesi europei (musica tzigana, delle regioni francesi, Ungheria, Portogallo e anche Italia, con il testo Voix d’Italie, di Ignazio Macchiarella). Il catalogo completo può essere consultato sul sito della casa editrice: www.actes-sud.fr.
Per chi preferisce, la collana è in via di traduzione in spagnolo. In lingua inglese, ricordiamo le già citate Rough guides dei singoli paesi
Uno sforzo interessante è stato compiuto recentemente da Christian Poché con il Dictionnaire des musicques et danses traditionelles de la Mèditerranée , Paris, Fayard, 2005. Il testo è organizzato per voci sistematiche e desta interesse per la particolare attenzione agli scambi e intercomnnnessioni tra le culture musicali che si affacciano sul Mediterraneo.
Seguendo un altro progetto, più centrato sui rapporti tra la musica occidentale e le altre culture, come si capisce già dal titolo, ma comunque interessante per le connsessioni proposte è : G. Born-D.Hesmondhalg: Western music and its others , University of California Press, 2000.

Per i semplici dischi e CD è quasi impossibile dare indicazioni esaurienti in merito alla qualità e disponibilità (molti rivenditori trattano il materiale etnomusicologico come se non interessasse a nessuno).
In linea di massima, i materiali musicali pubblicati da Musique du Monde e Ocora sono piuttosto curati e soprattutto hanno dei buoni booklet allegati che guidano l’ascolto. Arion pubblica anche dei buoni materiali ma spesso senza alcuna spiegazione allegata. Per chi riesce ancora trovarli, poi buonissimi i vecchi dischi Unesco Collection e Folkways (materiale ormai quasi collezionistico o da discoteca pubblica).
Per quanto riguarda la musica araba, la collana di CD pubblicata dall’Institut du Monde Arabe di Parigi si presenta come di assoluta eccellenza (www.imarabe.fr).

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