Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Musica e scuole secondarie

Redazione

Comunicato del Centro Studi “Maurizio Di Benedetto” (CSMDB)

Con la pubblicazione del Regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo didattico dei licei ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133″ prende definitivamente avvio un processo di trasformazione della scuola Secondaria Superiore. Chiamare “riforma epocale” tale trasformazione ci sembra un eccesso verbale dovuto solo a manie autoincensatorie. O meglio: è sì una “riforma epocale”, ma nel senso che non era mai successo che un governo e una maggioranza parlamentare decidessero, con una visione miope sia sul piano politico che su quello economico e culturale, di disinvestire così ingenti risorse umane e finanziarie nel settore dell’istruzione e della formazione.

Se poi andiamo ad analizzare il settore a cui il CSMDB è particolarmente attento, quello della musica, non ci rimane che constatare che si è persa una buona occasione per offrire a tutti gli studenti l’opportunità di integrare nella propria formazione globale anche l’esperienza musicale nella sua duplice articolazione di fruizione consapevole e di produzione creativa.

Il CSMDB, tramite il proprio sito telematico Musicheria.net, ha cercato in più di una occasione di sollecitare politici, parlamentari, organi di governo a prendere decisioni funzionali a rendere “Musica” una disciplina curricolare anche nella scuola secondaria superiore.

Vogliamo ricordare le iniziative più recenti:

Febbraio 2005: in risposta a un nostro “Appello per la musica nella scuola secondaria di secondo grado” (leggi qui) ci sono pervenute circa 500 email qualificate di docenti di scuole di ogni ordine e grado, di docenti universitari e di Conservatorio, di musicisti, insegnanti, cittadini e cittadine, professionisti, genitori con figli, cariche pubbliche, persone impegnate professionalmente in ogni regione d’Italia e all’estero. Abbiamo quindi inoltrato l’appello al Ministro Moratti e al governo.

Maggio-Luglio 2006: il nuovo “Appello per il potenziamento degli studi musicali” (leggi qui) raccoglie più di 1200 adesioni. L’appello è stato inviato ai Ministri Mussi e Fioroni e ai parlamentari della VII commissione di Camera e Senato.

Qualche spiraglio di novità sembrava emergere poi anche a seguito della costituzione, nel luglio 2006, del “Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica”, con il “compito di tracciare le nuove linee guida per l’apprendimento pratico della musica da parte di tutti gli studenti italiani, in sintonia con quanto previsto dai parametri europei”. La fine della breve XV legislatura (aprile 2006-febbraio 2008) segna anche una battuta d’arresto delle iniziative mirate al potenziamento di “Musica” nei vari ordini di scuola.

Dicembre 2008: a seguito della pubblicazione del documento di lavoro del MIUR relativo alla riforma della scuola secondaria, Musicheria lancia un nuovo appello (leggi qui) che viene sottoscritto da più di 1100 persone, per l’inserimento di “Musica” nelle discipline curricolari della scuola secondaria superiore. Anche in questo caso il testo dell’appello e le firme vengono inviate al Ministro Gelmini, alle Direzioni generali del MIUR, ai parlamentari, al Comitato nazionale musica, ai mezzi di informazione.

Iniziative analoghe vengono prese da altre associazioni ed enti vari (delle quali Musicheria.net dà puntualmente informazione). Tra l’altro nel marzo 2009 viene diffuso il documento “Fare musica tutti” del “Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica”, in cui si danno indicazioni specifiche per un piano di sviluppo che avrebbe dovuto essere messo in atto con provvedimenti normativi del Ministero. Ma tutto sembra bloccarsi.

E certo non ci si può consolare con qualche piccolo risultato che alla fine sembra raggiunto, anche se vincolato a un ipotetico “contingente di organico”, col rischio quindi che con i tagli previsti dal duo Tremonti-Gelmini queste rimangano eteree indicazioni cartacee: nell’Allegato H del nuovo Regolamento, tra gli “Insegnamenti attivabili sulla base del Piano dell’Offerta Formativa nei limiti del contingente di organico assegnato all’istituzione scolastica” figurano anche: Musica, Storia della Musica, Strumento musicale, Tecnologie musicali. Apparentemente quindi sembra possibile che, sulla base dei vincoli dell’organico assegnato e ovviamente dei sempre miseri fondi disponibili, nell’ambito dell’autonomia didattica e organizzativa delle singole scuole possano essere attivati questi insegnamenti. Ovviamente se in primis il Collegio Docenti recepirà richieste in tal senso da parte di famiglie e studenti, o se qualche insegnante particolarmente sensibile propugnerà la causa del “Fare musica tutti” (??!!).

La conclusione ha un certo sapore amaro: oltre a tutti i dubbi e le perplessità di carattere generale, per chi ritiene che il fare-fruire musica possa costituire un tassello fondamentale per il mosaico della formazione globale delle persone, e in particolar modo dei giovani, la decisione di non inserire a pieno titolo nei curricoli delle scuole secondarie superiori appare una sconfitta culturale, oltre che una scelta miope e insipiente.

Non ci rimane che rimboccarci le maniche, continuando a lavorare alla base, affinché in un domani, che ci auguriamo non lontano, si possano raggiungere risultati migliori.

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