Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Il liceo musicale

Fabio Tamburini

Un dibattito a più voci

Le finalità del liceo musicale

Iniziamo su Musicheria un dibattito sulla natura e le funzioni del Liceo musicale, partendo da alcuni interventi  tenuti nell’ambito del convegno “Progettare la musica a scuola” tenutosi a Grosseto il 13 maggio u.s. (di cui abbiamo dato notizia e riportato altri interventi su Musicheria  >>> QUI).
Ricordiamo che esiste il portale della Rete Nazionale “Qualità e sviluppo dei licei musicali e coreutici italiani” >>> QUI, spazio nato per promuovere e sostenere:
– la comunicazione e l’integrazione tra tutti i Licei italiani che hanno dato vita a percorsi educativi musicali e/o coreutici;
– lo scambio e la condivisione di progetti, risorse per la formazione, prodotti creativi realizzati da studenti e docenti della rete nel corso delle attività di studio e di ricerca.

Ringraziamo Fabio Tamburini per la proposta e il coordinamento del dibattito. Segue una sua presentazione.

Progettare la musica a scuola

Nella scuola italiana l’insegnamento della musica è previsto, come sappiamo, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado.
Per favorire attività di tipo curricolare, da alcuni anni il MIUR tende, a livello ordinamentale, alla costituzione di Istituti comprensivi (IC), che vanno ad integrare in un’unica scuola, infanzia, primaria e secondaria di primo grado.
Si sono andate affermando, inoltre, le scuole medie o istituti comprensivi ad indirizzo musicale (ICim), nei quali oltre all’educazione musicale sono insegnati, agli alunni che ne hanno fatto richiesta, quattro – nella maggioranza dei casi – insegnamenti di strumento. Nelle scuole secondarie di secondo grado, Licei, Istituti tecnici, professionali…, l’insegnamento musicale sparisce del tutto a differenza dei licei musicali, di recente istituzione, dove la formazione musicale viene approfondita e può continuare successivamente fino all’Alta Formazione.
Questa brevissima introduzione, fra l’altro scontata per gli addetti ai lavori, ci serve per fotografare la situazione all’inizio dell’anno scolastico 2013-14, situazione che difficilmente potrà portare – in medio periodo – a migliorare le possibilità di crescita qualitativa e quantitativa dell’insegnamento musicale, corale e strumentale nella scuola italiana.
Pongo alcuni problemi per stimolare il dibattito e la riflessione che qualche studioso raccoglierà:
– chi/come/cosa s’insegna nell’infanzia e nella primaria,
– cosa significa il termine insegnamento musicale,
– quale dovrebbe essere la dislocazione territoriale degli Icim e dei Licei musicali,
– su quali basi avviene la scelta degli insegnamenti strumentali degli Icim,
– quali le strategie del MIUR per migliorare la situazione musicale nazionale (D.M.8 ?)
– quale il ruolo delle Regioni,
– come le scuole possono favorire la promozione della cultura musicale (Reti di scuole?).
La novità assoluta del panorama scolastico di questi ultimi anni è sicuramente la nascita del Liceo musicale; il Convegno svoltosi a Grosseto nel mese di maggio dal titolo “Progettare la musica a scuola”, ha messo in evidenza la centralità di questa Istituzione.
Viene da pensare, quindi, che sia nato un percorso specifico, che inizi negli ICim, per poi proseguire nel Liceo musicale e poi al Conservatorio/Università. Se, per ipotesi, l’idea del legislatore è stata questa, allora la domanda è: avendo seguito gli insegnamenti previsti del percorso sopra indicato, l’allievo ha le basi per diventare un bravo strumentista, o un musicologo o un compositore?
Al contrario, se il Liceo musicale segue lo status di scuola di orientamento per cui lo studente poi sceglie di fare il geologo o il dentista, il problema allora non esiste.
Dunque Liceo musicale come Istituzione orientativa o professionalizzante? Oppure, spazio per una percorso di studi che favorisca le due modalità? E in questo caso, come?
Naturalmente i Licei sono ancora talmente pochi e nati troppo recentemente per poter svolgere un ruolo trainante. Quello che registriamo, comunque, è che esiste una presa di posizione dei Conservatori che non vedono nei Licei musicali la scuola che possa formare gli strumentisti, che i Licei non si percepiscono così, ma vorrebbero essere una scuola che prepara anche altre competenze, ma mancano gli insegnamenti per farlo e che infine gli ICim non hanno nessun aiuto nella preparazione strumentale dalla scuola primaria, che invece dovrebbe costituire il primo livello del percorso.
E’ un rompicapo.
Come uscire da questa situazione apparentemente molto complicata?
Abbiamo pensato di cominciare a riflettere su queste tematiche centrando il dibattito che seguirà sul liceo musicale che probabilmente si porterà dietro le altre problematiche sopra esposte. Apriamo quindi con un primo intervento dell’ispettore Maurizio Piscitelli del Miur, della dirigente prof.sa Giovannini e di Johannella Tafuri, intervenuti al convegno di Grosseto. Seguiranno altri articoli significativi di studiosi del settore con i quali apriremo un dibattito sicuramente significativo.

Allegati pdf:

Maurizio Piscitelli, La natura del liceo musicale
Daniela Giovannini, Il liceo musicale: sbocchi professionali
Johannella Tafuri, Il liceo musicale: un percorso di studi formativo o di orientamento?
Ciro Fiorentino, Luci e ombre nell’avvio dei licei musicali
Luciano Tristaino, La verticalizzazione degli studi come sinergia istituzionale
Anna Maria Freschi, Il progetto formativo dei Licei musicali
Roberto Neulichedl, Per un Liceo delle arti performative
Mario Baroni, Alcuni sogni ad occhi aperti su licei, conservatori e università musicali
Giampiero Giugnoli, Cultura musicale e scuola liceale
Elisabetta Piras, Questioni di possibilità formative
Paolo Magnanesi, Il Liceo musicale di Pistoia
Rita Moretti, Un curricolo verticale anche per la scuola primaria

 

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