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Diventare musicali: trampolini e ostacoli

Relazione tenuta al convegno “Fare e pensare le musiche nell’educazione” nell’ambito dell’iniziativa “Mani operose e teste pensanti” di Pontedera

Mario Piatti mi ha provocato e mi ha reso più Testa Pensante quando mi ha chiesto di preparare un intervento che mettesse in luce le difficoltà di un’educazione musicale 0-6, le difficoltà che gli esseri umani, nei primi anni di vita incontrano nel cammino che porterà loro a diventare musicali.
Ho riflettuto allora prima di tutto sull’idea di diventare musicali e vorrei aprire questo capitolo con una grande domanda: diventare o essere musicali?
Noi sappiamo innanzi tutto che siamo esseri sociali. Vi porto quale primo esempio il seguente studio, dal titolo Wi-red to be social. Il titolo è esplicativo di un’idea: siamo esseri tesi, orientati alla socialità, fin da subito. Gli autori, nell’indagare l’origine delle interazioni umane, ipotizzano che fin dall’epoca neonatale, ancora nella pancia della mamma, gli esseri umani siano orientati all’incontro con l’altro. Per verificare l’ipotesi, i ricercatori hanno analizzato i movimenti di due feti gemelli, a partire dalla 14ma settimana di età gestazionale, e l’analisi ha rivelato che la durata dei movimenti di entrambi i feti era maggiore e il tempo di decelerazione più prolungato per i movimenti diretti all’altro gemello piuttosto verso la parete uterina. Hanno concluso, quindi, che i movimenti diretti verso l’altro gemello non sono casuali: già a partire dalla 14ma settimana di gestazione i feti gemelli sanno eseguire movimenti specificamente orientati all’altro.

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Gli atti del convegno Fare e pensare le musiche nell’educazione possono essere richiesti al Cred Valdera: credvaldera@unione.valdera.pi.it

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