Attività attorno alla “Sinfonia dei giocattoli”
La Kindersinfonie, ovvero Sinfonia dei giocattoli, ha subito un percorso di paternità lungo e discusso. Pensata inizialmente come opera di Franz Joseph Haydn (e a volte anche di suo fratello Johan Michael), fu successivamente attribuita a Leopold Mozart, padre del celebre Wolfgang Amadeus, quando il musicologo Ernst Fritz Schmid dichiarò nel 1951 di aver scoperto il manoscritto originale nella Biblioteca di Stato bavarese. La sinfonia ritrovata, inoltre, non si componeva di tre soli movimenti, come generalmente si riteneva, bensì di sette tempi (in sol maggiore e non in do come nella versione ancora attualmente eseguita): 1. Marcia 2. Minuetto 3. Allegro 4. Minuetto 5. Allegretto 6. Minuetto 7. Presto. Nel 1992 venne infine rinvenuto a Stams, nella valle dell’Inn in Tirolo, un manoscritto della Kindersinfonie più antico di quello precedente. Si tratterebbe di una copia realizzata da Stephan Paluselli, direttore di coro e archivista dell’abazia di Stams che era in contatto e lavorava con il padre benedettino e compositore tirolese Edmund Angerer (1740-1794) allora operativo nell’abazia tirolese di Stift, al quale ricerche recenti effettuate da Hildegard Herrmann-Schneider dell’Istituto Tirolese per la ricerca musicale e del Museo Provinciale tirolese Ferdinandeum hanno infine, e senza ombra di dubbio, attribuito la paternità dell’opera. Il titolo riportato nel manoscritto è Berchtoldsgaden Musick e prevede l’impiego di un trio d’archi (violino, viola, basso) mentre il titolo Kindersinfonie è stato attribuito dalla casa editrice di Friedrich Hofmeister quando, a Lipsia, venne pubblicata l’opera nel 1813 e sotto questo nome essa è diventata famosa in tutto il mondo.
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