Una domanda (quali basi?) che forse esigerebbe nuove risposte.
Nella seconda metà degli anni ’70 del secolo scorso mi stavo occupando di attività di animazione musicale nelle scuole e nei quartieri fiorentini. Per organizzare il mio lavoro mi misi a cercare libri e sussidi specificamente dedicati alla didattica musicale. Da quella ricerca ricavai la sensazione che ci fosse una carenza di riflessione “pedagogica” nel settore e quindi cominciai a pormi il problema di quali fossero i fondamenti della “pedagogia dell musica”. Dedicai quindi la mia ricerca e la mia riflessione a individuare autori e opere che mi aiutassero a chiarire il problema. Un frutto delle mie ricerche teoriche a cui si affiancavano comunque le varie esperienze in vari ambiti formativi (dalla scuola di base al Corso di didattica della musica in Conservatorio), è l’articolo che l’amica Franca Ferrari mi commissionò per la Nuova Rivista Musicale Italiana, articolo che usci sul n. 2, aprile-giugno 1992. Alla fine di quell’anno riproposi l’articolo ad alcuni colleghi di conservatorio e dell’università con l’intento di attivare un confronto appunto sulle “basi” della “Pedagogia della musica”. Risposero al mio invito Roberto Albarea, Mauro Carboni, Claudio Dalla Riva, Duccio Demetrio, Maurizio Disoteo, Franca Ferrari, Maria Cecilia Jorquera, Roberto Neulichedl, Silvano Sansuini, Maurizio Spaccazocchi, Gino Stefani, e i loro contributi, unitamente all’articolo originale e a un’ampia bibliografia (pubblicata anche su Musicheria), comparvero nel volume “Pedagogia della musica: un panorama” edito nel 1994 nella collana “Musica e scienze umane” delle edizioni CLUEB di Bologna.
Mi sembra utile riproporre qui la versione originale dell’articolo comparso sulla Nuova Rivista Musicale Italiana. Sarebbe interessante riprendere oggi quel dibattito.