Per non dimenticare
Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria delle vittime dell’Olocausto. Questa data è stata scelta dall’Onu perché il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche liberarono il campo di sterminio di Auschwitz. Questo campo non fu il primo a essere liberato dai sovietici, tuttavia si assunse la data della sua liberazione come simbolo dell’Olocausto perché fu probabilmente quello in cui fu ucciso il maggior numero di persone che, anche se non esattamente accertato, si pensa fu di oltre un milione. Le vittime di Auschwitz furono soprattutto ebrei, ma anche prigionieri di guerra sovietici, omosessuali, testimoni di Geova, disertori alle leve forzate dei nazisti e oppositori del regime hitleriano.
Musicheria vuole onorare il giorno della memoria proponendo alcune pagine scritte da Maurizio Disoteo nel suo libro Musica e nazismo, dalla musica “bolscevica” alla musica “degenerata” (Ricordi-LIM, 2014). In tali pagine si narra in particolare la vicenda del campo di concentramento di Terezin, una fortezza in territorio cecoslovacco dove furono internati centinaia di musicisti in un progetto che servì ai nazisti per fingere che tali artisti, nella quasi totalità ebrei, fossero in realtà lasciati liberi di vivere e praticare la loro attività. Ma si trattò solo di un tragico imbroglio. Sulla vita a Terezin fu anche realizzato un film di propaganda: Il Fürher dona una città agli ebrei, in cui si ripresero scene di concerti e di varie attività educative e musicali a cui i deportati avevano dovuto partecipare forzatamente. Dopo le riprese del film, quasi tutti coloro che vi avevano preso parte furono deportati ad Auschwitz dove trovarono la morte. Proporre ai lettori queste pagine è un modo di offrire un omaggio ai tanti musicisti che, poiché ebrei oppure per altre ragioni, furono perseguitati e uccisi nel tragici anni tra il 1933 e il 1945.
In allegato il testo di Disoteo (riservato agli abbonati – visibile con login)
Sulla Giornata della memoria in Musicheria vedi anche:
– Chiara Cattapan, Il piccolo giardino – Videoclip sulla Shoa
– Evelin Baldo, Brundibar – Musica e Shoa.
– Roberto Neulichedl, Musica e memoria. Il potere della musica dentro i solchi del tempo e oltre il filo spinato della coscienza.
– Enrico Strobino, Senza mai usare la parola odio – Concittadinanza di parole e suoni con Liliana Segre.