Esperienze di educazione musicale nella scuola secondaria
Contributo presentato in occasione del Convegno di Urbino, “I saperi dall’ascolto: percorsi educativi nel paesaggio sonoro”- 26 settembre – 1 ottobre 2022.
Da settembre 2020 l’Educazione Civica è diventata a tutti gli effetti una nuova materia di studio, una disciplina trasversale dalla scuola dell’Infanzia fino alla scuola secondaria di II grado. Le nuove linee guida si articolano attorno a tre nuclei tematici principali: costituzione e diritti, sviluppo sostenibile e cittadinanza digitale.
Tematiche che da tempo abitano nella scuola e nelle pratiche educative con le bambine e bambini, le ragazze e i ragazzi e che dall’anno scorso hanno dovuto vestirsi di ufficialità trovando spazio nelle programmazioni condivise del PTOF dell’Istituto scolastico.
Nella scuola media Meda Ferrarin, periferia sud est di Milano dove lavoro da ormai sei anni, mi sono confrontata con gli insegnanti del dipartimento delle educazioni (scienze motorie, arte, tecnologia e musica) a partire dagli obiettivi comuni per lo sviluppo e la rimodulazione di possibili spazi d’azione. L’esperienza del look down, vissuta tra marzo e giugno del 2020, ha segnato fortemente le storie delle persone, lasciando segni indelebili e trasformazioni. Si tratta di eredità variegate e complesse con le quali stiamo misurandoci e che sfuggono ancora adesso ad una comprensione chiara. Per noi insegnanti delle educazioni, dopo il distanziamento sociale previsto dai decreti ministeriali, è stato evidente quali fossero le priorità nel momento del ritorno in classe: mettere al centro la cura delle ragazze e dei ragazzi per il ri-avvicinamento e la rigenerazione delle relazioni e dei legami con e nella scuola. Una necessaria esigenza educativa e didattica per riprendere corpo e motivazione; dalle pratiche motorie, musicali ai momenti di gioco all’aperto, alle attività di espressione creativa.
Dove organizzare le pratiche musicali senza un’aula di musica? Perché la musica può essere avvicinata all’educazione civica? Queste domande mi hanno interrogata sulla necessità di affrontare ostacoli e sfide con soluzioni e possibilità attraverso la musica e le sue pratiche creative ed espressive.
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