Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Reinventarsi la didattica nel tempo delle crisi

Redazione

Mani operose e teste pensanti – VI edizione

L’utopia non è meno educativa dello spirito critico.
Basta trasferirla dal mondo dell’intelligenza (alla quale Gramsci prescrive giustamente il pessimismo metodico) a quello della volontà (la cui caratteristica principale, secondo lo stesso Gramsci, dev’essere l’ottimismo).

Gianni Rodari

 

La Fondazione Idana Pescioli, l’Associazione Crescere Insieme e il Centro Studi Maurizio Di Benedetto APS hanno organizzato l’8 e il 10 novembre 2023 la VI edizione dell’iniziativa “Mani operose e teste pensanti”.
La prima edizione, svoltasi il 7-8 novembre 2014, aveva per tema “Il contributo dei saperi artistici per lo sviluppo delle intelligenze multiple” (https://www.musicheria.net/2015/05/15/mani-operose-e-teste-pensanti/). Il tema della seconda edizione, svoltasi il 7 novembre 2015, era “Fare e pensare le musiche nell’educazione” (https://www.musicheria.net/2015/11/09/fare-e-pensare-le-musiche-nelleducazione/), mentre i temi della terza e della quarta edizione erano rispettivamente “Fare e pensare il teatro nell’educazione” (11 e 12 novembre 2016) (https://youtu.be/rdK7bKpYR18) e “Fare e pensare le tecnologie e le arti nell’educazione” (10, 11, 12 novembre 2017) (https://youtu.be/bNIG1L_Arnw).
La quinta edizione è stata articolata durante l’anno 2019-2020 con gruppi di ricerca e laboratori nelle scuole e il convegno, svoltosi il 22-23 novembre 2019, centrato sul tema “Spazi e tempi per una formazione est-etica”. (https://www.manioperosetestepensanti.it/)
Durante gli anni difficili 2020 e 2021, congelati dalla pandemia, si è comunque cercato di non perdere il filo, i temi e le forme consolidate di Mani Operose, grazie all’iniziativa Era Rodari, che ha visto intervenire – in modalità online –  relatrici e relatori intorno alle tante suggestioni dovute ai festeggiamenti per il centenario dalla nascita di Gianni Rodari, con la possibilità di partecipare –  in modalità radio – a percorsi destinati ad educatrici, insegnanti, famiglie, bambini e studenti delle superiori. (https://www.facebook.com/manioperosetestepensanti).

Motivazione

La VI edizione di Mani operose e teste pensanti ha inteso mantenere l’attenzione sui saperi artistici. Con la scelta del tema “Reinventarsi la didattica nel tempo delle crisi” si è voluto portare l’attenzione di insegnanti, educatrici, genitori, amministratori sulla necessità di valorizzare le esperienze formative e le metodologie didattiche che favoriscono, tramite i saperi artistici, l’allestimento di ambienti di apprendimento capaci di far fronte, con creatività e fantasia, alle esigenze che l’attuale situazione sociale e culturale presenta. Oltre alle ombre imposte ogni giorno da un certo linguaggio mediatico, la parola “crisi” illumina anche sentieri e possibilità inedite che ci costringono a fare e pensare sempre al nostro meglio, in senso comunitario, ecologico, est-etico, alla ricerca di un nuovo umanesimo che non ci costringa ad avere paura del tempo che viviamo.

Il programma prevedeva quattro relazioni on line (giovedi 8) e tre laboratori in presenza (sabato 10).

Relazioni
  • Presentazione – Daniela Pampaloni (Fondazione Idana Pescioli e Associazione Crescere Insieme) e Mario Piatti (Centro Studi Maurizio Di Benedetto)
  • Conversazione semiseria, passeggiando con Shannon, Farinelli e Schafer, su ambiente e informazione uditiva, zero e uno, silenzio e rumore.– Stefano Zorzanello (Docente di Sound Design – Accademia di Belle Arti di Catania).
  • Educare l’immaginario– Marco Dallari (Pedagogista e scrittore).
  • Le generazione dimenticata– Angelo Migliarini (Presidente della Fondazione Charlie).
  • Un reciproco interrogarsi: trasformazioni per una comunità educante– Donatella Turri (Fondazione per la Coesione Sociale).

 

>>> Ascolta gli audio allegati
>>> In allegato anche il video
Laboratori

Radioline nel bosco. Ascoltare, produrre e trasmettere palinsesti d’infanzia – con Matteo Frasca

Il laboratorio era centrato sulla scoperta, la valorizzazione e la raccolta di tutte quelle tracce – sonore e musicali – che possono essere ascoltate e raccolte da un orecchio adulto (e non solo), attento, curioso e nello stesso tempo, acerbo, ovvero privo di pre-giudizi e di quel rumore di fondo che spesso condiziona la percezione di sé e dell’altro. Ampio respiro è stato riservato alla comprensione e alla trasmissione di “messaggi” che abitano gli spazi interni ed esterni in presenza di bambine e bambini. Repertori di giochi cantati, filastrocche, canti popolari, atlanti registrati di suoni del mondo si sono alternati alle voci, alle invenzioni sonore, alle storie orali, alle improvvisazioni musicali che siamo in grado di produrre, a contatto con la natura, con l’altro, con i propri e gli altrui immaginari, con i misteri del tracciare durante l’infanzia. Il percorso ha condotto i partecipanti alla scoperta di un possibile palinsesto radiofonico dello 0-6 che potrà essere alla base di possibili ricerche, azioni, tecnologie e dispositivi che il gruppo di partecipanti coinvolto potrà utilizzare e generare dentro il proprio contesto di riferimento.

>>> ascolta le produzioni radio del gruppo: https://www.spreaker.com/show/radioline-nel-bosco

Il fuoco delle storie. Pratiche di lettura, racconti, riti e voci intorno alla letteratura per bambine/i e ragazze/i – con Silvia Rubes

Esiste da qualche parte nella tradizione ebraica una storia che mi aiuta a iniziare. Una vecchia storia che ci parla di come e perché le storie funzionano. Il protagonista di questa breve storia cerca di capire come meditare su un grave conflitto all’interno della comunità. I vecchi modi tramandati per “pensare meditando” non sono più efficaci. Alla fine soccombe e ammette: Non sappiamo più accendere il fuoco, non siamo capaci di recitare le preghiere e non conosciamo nemmeno il posto nel bosco ma di tutto questo possiamo raccontare la storia. Il racconto è la verità delle cose e non solo un modo per riportare a noi la verità delle cose. Siamo immersi nelle storie perché il nostro pensiero è narrativo per sua natura, noi pensiamo attraverso le storie. La narrazione e la lettura ad alta voce sono pratiche che ci consentono di pensare insieme, di condividere la costruzione di tutti i significati possibili, tutti quelli che possiamo far emergere dal testo e anche altri che non possiamo mai conoscere prima e che emergeranno dalla condivisione dei punti di vista. Esploreremo con la pratica, locuzioni come: avere voce e trovare la voce. L’obiettivo sarà scoprire le tante azioni della vocalità: la voce che racconta, la voce che trasporta, la voce che incanta, le voci che parlano tante lingue. Il laboratorio vuole dunque essere una proposta per esplorare la propria voce che narra e che legge, per trovare l’equilibrio tra raccontare/leggere e interpretare, per conoscere e sperimentare alcune pratiche che fanno della lettura ad alta voce un dispositivo ad alto potenziale didattico.

Imparare a cooperare attraverso il gioco – con Sigrid Loos

Giocare non significa solo vincere o essere sconfitti dagli altri. Ci sono situazioni nel gioco che spesso provocano nei bambini piccoli lacrime, frustrazione e alla fine il rifiuto di giocare.
I giochi cooperativi hanno come caratteristica principale quella in cui non ci sono ne vincitori ne vinti, ma ci si diverte tutti insieme per sconfiggere le proprie ansie, l’insicurezza, la timidezza e non un presunto avversario. I giochi cooperativi sono uno strumento valido ed adatto ad infondere un clima socio-affettivo basato sul rispetto reciproco in gruppi di tutte le età.
I momenti di giochi sperimentati saranno intercalati da momenti di riflessione con il gruppo di partecipanti

 

Motivazione

La VI edizione di Mani operose e teste pensanti ha inteso mantenere l’attenzione sui saperi artistici. Con la scelta del tema “Reinventarsi la didattica nel tempo delle crisi” si è voluto portare l’attenzione di insegnanti, educatrici, genitori, amministratori sulla necessità di valorizzare le esperienze formative e le metodologie didattiche che favoriscono, tramite i saperi artistici, l’allestimento di ambienti di apprendimento capaci di far fronte, con creatività e fantasia, alle esigenze che l’attuale situazione sociale e culturale presenta. Oltre alle ombre imposte ogni giorno da un certo linguaggio mediatico, la parola “crisi” illumina anche sentieri e possibilità inedite che ci costringono a fare e pensare sempre al nostro meglio, in senso comunitario, ecologico, est-etico, alla ricerca di un nuovo umanesimo che non ci costringa ad avere paura del tempo che viviamo.

Il programma prevedeva quattro relazioni on line (giovedi 8) e tre laboratori in presenza (sabato 10).

Relazioni
  • Presentazione – Daniela Pampaloni (Fondazione Idana Pescioli e Associazione Crescere Insieme) e Mario Piatti (Centro Studi Maurizio Di Benedetto)
  • Conversazione semiseria, passeggiando con Shannon, Farinelli e Schafer, su ambiente e informazione uditiva, zero e uno, silenzio e rumore.– Stefano Zorzanello (Docente di Sound Design – Accademia di Belle Arti di Catania).
  • Educare l’immaginario– Marco Dallari (Pedagogista e scrittore).
  • Le generazione dimenticata– Angelo Migliarini (Presidente della Fondazione Charlie).
  • Un reciproco interrogarsi: trasformazioni per una comunità educante– Donatella Turri (Fondazione per la Coesione Sociale).

 

>>> Ascolta gli audio allegati
>>> In allegato anche il video
Laboratori

Radioline nel bosco. Ascoltare, produrre e trasmettere palinsesti d’infanzia – con Matteo Frasca

Il laboratorio era centrato sulla scoperta, la valorizzazione e la raccolta di tutte quelle tracce – sonore e musicali – che possono essere ascoltate e raccolte da un orecchio adulto (e non solo), attento, curioso e nello stesso tempo, acerbo, ovvero privo di pre-giudizi e di quel rumore di fondo che spesso condiziona la percezione di sé e dell’altro. Ampio respiro è stato riservato alla comprensione e alla trasmissione di “messaggi” che abitano gli spazi interni ed esterni in presenza di bambine e bambini. Repertori di giochi cantati, filastrocche, canti popolari, atlanti registrati di suoni del mondo si sono alternati alle voci, alle invenzioni sonore, alle storie orali, alle improvvisazioni musicali che siamo in grado di produrre, a contatto con la natura, con l’altro, con i propri e gli altrui immaginari, con i misteri del tracciare durante l’infanzia. Il percorso ha condotto i partecipanti alla scoperta di un possibile palinsesto radiofonico dello 0-6 che potrà essere alla base di possibili ricerche, azioni, tecnologie e dispositivi che il gruppo di partecipanti coinvolto potrà utilizzare e generare dentro il proprio contesto di riferimento.

>>> ascolta le produzioni radio del gruppo: https://www.spreaker.com/show/radioline-nel-bosco

Il fuoco delle storie. Pratiche di lettura, racconti, riti e voci intorno alla letteratura per bambine/i e ragazze/i – con Silvia Rubes

Esiste da qualche parte nella tradizione ebraica una storia che mi aiuta a iniziare. Una vecchia storia che ci parla di come e perché le storie funzionano. Il protagonista di questa breve storia cerca di capire come meditare su un grave conflitto all’interno della comunità. I vecchi modi tramandati per “pensare meditando” non sono più efficaci. Alla fine soccombe e ammette: Non sappiamo più accendere il fuoco, non siamo capaci di recitare le preghiere e non conosciamo nemmeno il posto nel bosco ma di tutto questo possiamo raccontare la storia. Il racconto è la verità delle cose e non solo un modo per riportare a noi la verità delle cose. Siamo immersi nelle storie perché il nostro pensiero è narrativo per sua natura, noi pensiamo attraverso le storie. La narrazione e la lettura ad alta voce sono pratiche che ci consentono di pensare insieme, di condividere la costruzione di tutti i significati possibili, tutti quelli che possiamo far emergere dal testo e anche altri che non possiamo mai conoscere prima e che emergeranno dalla condivisione dei punti di vista. Esploreremo con la pratica, locuzioni come: avere voce e trovare la voce. L’obiettivo sarà scoprire le tante azioni della vocalità: la voce che racconta, la voce che trasporta, la voce che incanta, le voci che parlano tante lingue. Il laboratorio vuole dunque essere una proposta per esplorare la propria voce che narra e che legge, per trovare l’equilibrio tra raccontare/leggere e interpretare, per conoscere e sperimentare alcune pratiche che fanno della lettura ad alta voce un dispositivo ad alto potenziale didattico.

Imparare a cooperare attraverso il gioco – con Sigrid Loos

Giocare non significa solo vincere o essere sconfitti dagli altri. Ci sono situazioni nel gioco che spesso provocano nei bambini piccoli lacrime, frustrazione e alla fine il rifiuto di giocare.
I giochi cooperativi hanno come caratteristica principale quella in cui non ci sono ne vincitori ne vinti, ma ci si diverte tutti insieme per sconfiggere le proprie ansie, l’insicurezza, la timidezza e non un presunto avversario. I giochi cooperativi sono uno strumento valido ed adatto ad infondere un clima socio-affettivo basato sul rispetto reciproco in gruppi di tutte le età.
I momenti di giochi sperimentati saranno intercalati da momenti di riflessione con il gruppo di partecipanti

 

Materiali PDF
Materiali audio
Presentazione di Daniela Pampaloni e Mario Piatti
Relazione di Stefano Zorzanello, Iain Halliday e Daniel Matheson
Relazione di Marco Dallari
Relazione di Angelo Migliarini
Relazione di Donatella Turri
Conclusioni
Materiali video

Laboratorio Matteo Frasca

Laboratorio Sigrid Loos

Labiratorio Silvia Rubes

Video Mani Operose e Teste Pensanti VI