Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

Interplay in azienda

Cecilia Pizzorno

Lavoro di gruppo a tempo di jazz

Lo scritto presentato è un capitolo della tesi L’interazione tra musicisti jazz nella performance improvvisata. Sincronizzazione e narratività (Dipartimento di nuove tecnologie e linguaggi musicali, Scuola di jazz, Corso Accademico Canto jazz, Conservatorio di Cuneo).
Parte della tesi è stata già pubblicata nell’articolo “La creazione estemporanea collettiva – L’interplay” (vedi).

Il lavoro ha indagato l’interazione dal vivo tra i musicisti jazz, concentrandosi su uno degli elementi basilari della performance improvvisata: l’atto apparentemente semplice di essere insieme nel tempo e nello sviluppo della performance narrativa.
Lo studio, dal quale viene estrapolato il capitolo presentato, ricerca il parallelismo esistente tra la qualità del rapporto nella diade mamma-bambino e tra musicisti che collaborano e intervengono in un ensemble relativamente alla sincronizzazione e al livello globale di narrazione.
L’attenzione sul coinvolgimento dei diversi domini cerebrali, fisico, emotivo, cognitivo, con le loro rispettive competenze sia nei piccoli sia nei musicisti, ha permesso di trovare punti di contatto ed analogie.
La musica è “cibo per le neuroscienze” come Robert Zatorre descrive.
I musicisti e la musica rappresentano, infatti, un ottimo modello per studiare la plasticità del cervello e la sua capacità di adattarsi agli stimoli esterni.
Accanto ai fondamenti musicali, psicologici e neuroscientifici nel campo della comunicazione musicale si è dato spazio alle esperienze individuali e alla riflessione personale di alcuni musicisti italiani.

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