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Il jazz va a scuola: quattro domande e qualche risposta

Redazione

Riflessioni in merito al progetto “Il jazz va a scuola”

Premesso che tutte le iniziative che mirano a potenziare le esperienze artistiche e musicali nei vari ordini di scuola sono da promuovere e sostenere, crediamo sia legittimo, con riferimento al binomio jazz-scuola, porsi le seguenti domande:

1. Perché il jazz a scuola?

2. Come fare/pensare il jazz a scuola? Cioè quali sono gli aspetti metodologici specifici delle pratiche jazzistiche che possono essere declinate nelle situazioni particolari dei nidi, delle scuole dell’infanzia, delle classi della primaria, nella scuola media? Questi aspetti metodologici in cosa si differenziano e/o come possono interagire con le diverse metodologie messe in atto nell’educazione musicale?

3. Cosa fare di jazz a scuola? Cioè: quali attività e quali contenuti del jazz si possono proporre in relazione alle diverse fasce d’età e ai diversi contesti operativi scolastici?

4. Chi fa jazz a scuola? Quali competenze deve avere l’insegnante che nella sua classe vuole fare jazz? Quali competenze deve avere il musicista jazz chiamato a fare attività nelle scuole?

Nei pdf allegati le risposte di (NdR: i titoli sono redazionali):

Angelo Bardini: Fare e progettare il jazz

Anita Monti: Lasciate che i docenti e i bambini vengano al jazz

Carmelo Coglitore: Esprimersi e sperimentare

Caterina Erricchiello: Capovolgere i canoni didattici tradizionali

Catia Gori: La musica dell’incontro

Claudio Angeleri: Incontrare il jazz

Enrico Strobino: La musica classica, il jazz e le altre

Francesca Della Puppa: Educare all’ascolto attivo

Francesco La Viola: Il jazz nella scuola

Francesco Stumpo: A scuola con il jazz superando le dicotomie

Laura Avanzolini e Michele Francesconi: Jazz: risorsa musicale e culturale

Mariella Busi De Logu: Improvvisazione e coinvolgimento

Mario Piatti: Perchè il jazz a scuola? E perchè no?

Mattia Mingarini: Stimolare immaginazione e creatività

Mirio Cosottini: Il valore pedagogico-musicale del jazz

Rolando Proietti Mancini: Linguaggio ispirato all’inclusione e all’integrazione

Sonia Peana: I bambini sono “jazz”

Tullio Visioli: Catalizzatore di buone pratiche musicali

Virginio Aiello: Creare nuovi stimoli e nuove esperienze

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